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24/10/2010
Lo Steinway torna a sedurre
a.z. - Gazzetta di Mantova

Tre i padrini, venerdi sera, per il battesimo del rinnovato pianoforte Steinway collocato al teatro Bibiena: il Comune, il Lions Club Mantova Barbara Gonzaga e l'Orchestra da Camera di Mantova, organizzatrice del concerto della pianista polacca Ewa Kupiec che ha ufficialmente avviato la nuova vita del prezioso strumento riconquistato dopo le cure del tecnico Fabio Angeletti.

Prima della musica, i saluti di Teresa Perlini, per il Lions Club mantovano, e del sindaco Nicola Sodano, entrambi felici del recupero, costato quindicimila euro (ripartiti tra Comune ed il Lions Club: circa undicimila a carico del primo, il resto fornito da un 'service' del secondo), che d'ora in poi consentirà un utilizzo dello strumento più ampio e soddisfacente.

Da tempo infatti lo Steinway gran coda del teatro di via Accademia lasciava trasparire con nettezza i segnali dell'usura, riscontrabile nella disomogeneità e nel fondo metallico del timbro oltre che nel ridotto volume di suono, tant'è vero che molti pianisti preferivano non avvalersene.

Ora si può ben dire che il pianoforte abbia recuperato buona parte dell'originario splendore: a fronte dell'ingente costo di uno strumento nuovo (circa centoventimila euro), la via del recupero è apparsa la più consigliabile. Per il futuro si tratta di conservarne la qualità riacquisita con un uso appropriato, oltre che con una manutenzione periodica opportuna.

Quanto al recital di Ewa Kupiec, calorosamente applaudito, se ne può riferire in termini assai positivi: interprete non propriamente convenzionale, tecnicamente agguerrita, la pianista polacca aveva preordinato un programma che aveva il suo lato ligio alla tradizione in una collana di famose pagine chopiniane, ed un versante eccentrico con l'inclusione - di forte contrasto - della Seconda Sonata della compositrice connazionale Grazyna Bacewicz, una delle glorie novecentesche nella storia musicale della Polonia, pur tuttavia pressoché sconosciuta in Italia.

Due autori appena in locandina, ma sui quali la Kupiec ha operato con una viva intelligenza d'indagine, sfuggendo i cliché del romanticismo salottiero e votandosi invece a riletture moderne, analitiche e tendenzialmente asciutte.  Azione in verità inevitabile nella interessante e alquanto enigmatica Sonata della Bacewicz, nella quale si percepiscono le tracce di una personalità complessa, colta e sensibile, e però assai meno scontata nel Chopin delle mazurche, dei notturni e di altri capolavori come la Barcarola o il Valzer op.42, trattenuti sulla soglia della retorica e della brillantezza esteriore. Scelta audace, ma premiata dall'attenzione del pubblico. (a.z.)

24 ottobre 2010
 


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